La Stampa 3D Italiana (e non solo) al Maker Faire 2017

Appena terminata questa 3 giorni edizione 2017 della maker faire, in questo articolo, voglio mostrare e dire, quello che ho potuto vedere riguardo la stampa 3D, ovviamente non è tutto, infatti la manifestazione è una delle più grandi, gli stand sono molti, e purtroppo ogni anno non riesco a vedere tutto e molto mi sfugge, ma parecchie cose invece sono riuscito a vederle e fotografarle…

MFR

Quello con cui inizio ovviamente è la stampa 3D italiana rivolta maggiormente ai makers. Ho finalmente conosciuto il mago Alberto Cotronei e la sua Delta full optional, o meglio, con l’implementazione massima del suo firmware su scheda alligator 32bit: livellamento automatico del piatto, sensore di temperatura/umidità, strisce led rgb, display nextion con l’ultima versione della grafica di Mr.Goblin (anch’esso visto di persona allo stand) e decine di altre features, insomma una piena visione delle capacità del Mk4Duo. Subito vicino c’era la stampante di Davide di Immagine e Crea, la sua 9/12 veloce, capace di stampare 9 o 12 materiali/colori diversi con un solo hotend, sempre da lui prodotto, una macchina destinata ad un mercato che va un po’ oltre l’amatoriale, che sa regalare stampe di sicuro effetto, anch’essa con l’ormai collaudatissimo firmware di Alberto, Mk4Duo, e il display nextion da 4.3….un nextion 7 Diamond sicuramente non sfigurerebbe su quella macchina…e sicuramente lo vedremo implementato.

Altre informazioni sul firmware Mk4duo sono qui e riguardo la stampa 3D a colori italiana sono disponibili qui.

Altra realtà italiana che ho avuto piacere di vedere è Kentstrapper con le loro ormai conosciute macchine FDM ma anche con la novità di quest’anno, Aura, la macchina a resina, con prestazioni di sicuro interesse per il mercato amatoriale e professionale (dentisti, architetti), gestita da un software interno Photonic con l’ausilio del Raspberry, garantisce una risoluzione max di 5 micron con capacità di polimerizzare strati fino a 25 micron, il display di proiezione è un 5.5’ con risoluzione 2K per maggiori dettagli e qualità di stampa. Connesione wifi e assistenza italiana, fanno di questa macchina una Stampante 3D LCD-UV di sicuro interesse.

Non è mancata certamente Wasp con le sue Delta di gigante formato, impressionato dalla delta wasp 3MT Industrial con dimensioni di stampa pari a 1mt, con camera riscaldata dunque adatta a ogni tipo di materiale per pezzi di grande formato, oppure con la loro concezione di stampa di abitazioni a uso civile, era presente infatti un esempio in stampa in argilla o materiale comunque adatto allo scopo.

Come elettronica italiana ho potuto vedere la Speedy Board v2 di Gh-enterprise, una board di sicuro spessore nel mondo della stampa 3D, capace di ottime prestazioni e tante features, che rendono la configurazione di una stampante 3D sicuramente facile e capace di dare prestazioni a una Delta o anche cartesiana, altrimenti impossibili, ma non solo, ha infatti integrate connessioni wifi, lettore di schede, un processore arm7, display a colori…insomma tutto quello che non deve mancare su una stampante 3D di livello top, anche se monta un firmware proprietario, dunque non versatile quanto le soluzioni 32bit con Mk4Duo.

Di sicuro impatto è stato vedere anche le macchine di DWS con la loro XFAB, con tecnologia stereolitografica laser, area di stampa 180x180mm, con risoluzione da 10-100 micron secondo i materiali di stampa, una macchina davvero ottima che secondo me può davvero competere con Formlabs, sia per qualità delle stampe che per materiali utilizzabili, materiali che vengono intelligentemente sostituiti nella macchina grazie a un sistema brevettato per allungare la vita della vaschetta e dei materiali usati che spaziano in resina acrilato, ABS-like, polipropilene-like, rigida opaca, trasparente, simile alla gomma, nanoceramica e simile alla cera per la fusione. Un prezzo di 5000€ ma che sa regalare stampe professionali anche in ambito consumer.

Non è mancata Lumiforge con diversi esempi di ottime stampe in resina. Joseph Prusa in persona era presente al suo stand con le Prusa originali in pieno ritmo di stampa, sia a singolo colore con estrusore diretto che con 4 colori con estrusore bowden, sistema similissimo al primo arrivato, nella stampa a colori, il flusso canalizzatore di Davide Dalfiume. Molto appariscente e di sicuro con molte ore di stampa dietro il corpo androide a grandezza naturale stampato in 3D di Edoardo Mazzaracchio, con la sua Big stampante cartesiana.

Dalla Spagna, la stampante BCN3D Sigma allo stand di 3D Digital Dream con doppio estrusore-hotend indipendente, dove poter montare ugelli di dimensione diversa su ognuno, con ampio spazio di stampa, grazie anche alla possibilità di parcheggiare un estrusore per pulirlo o evitare perdita di filamento sul corpo stampato ecc. Col doppio hotend con ugelli diversi si possono stampare trame diverse, layer diversi, colori e materiali diversi, insomma per chi preferisce la soluzione a doppio hotend, a quella con singolo hotend (tipo flusso canalizzatore), la sigma rappresenta un ottimo progetto anche solida e bella esteticamente.

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Concludo con un modello di stampante 3D diversa da tutte le altre, chiamata  Hangprinter che può “comodamente” occupare una stanza del vostro appartamento, infatti tramite un sistema di cavi ingranaggi e pulegge fissati a pavimento e soffitto, controllati dall’elettronica, è capace di stampare oggetti enormi, ma la sua unicità sta nel poter comprare le parti necessarie a un prezzo di 250$, essendo opensource rende possibile, avendo un bel po’ di spazio, costruircela e vederla andare, il progetto è dello svedese Swede Torbjørn Ludvigsen.

Insomma la tecnologia di stampa 3D presente al maker faire era molta, chi più chi meno ha presentato innovazioni, l’Italia a mio parere sa dare filo da torcere anche a marchi blasonati esteri, certo è, che la qualità va capita, un prezzo un pochino più alto è spesso indice di capacità maggiori della macchina, di meno grattacapi per l’utente, di risultati di sicuro impatto, pagare una macchina 150€ nel primo store cinese che ci capita e poi lamentarsi di 100 problemi, non è stato un risparmiare intelligente, ma un rimetterci di ore e soldi da spendere poi per aggiustare le cose, la maker faire quest’anno ha dimostrato che la sostanza c’è e che va presa nel giusto modo valutando, ovviamente, le esigenze e i risultati che ci si aspetta di avere.

Lascio nella galleria del sito anche qualche altra foto fatta, che mostra altre cose interessanti viste per la stampa 3D.

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